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giovedì 16 aprile 2020

Emergenza Coronavirus. «Contributi per i lavoratori in nero ma non per gli stagionali del settore commercio». La Fisascat Cisl Messina rilancia l’allarme. «Dimenticati dal primo Cura Italia, il Governo li inserisca nei provvedimenti di aprile. Difficoltà che si allungherà rispetto all’emergenza attuale»

16 aprile ’20 – Il grido di disperazione ed allarme si alza ancora una volta e ancora più forte in vista della seconda tornata di aiuti al lavoro ed all’economia prevista dal Governo nazionale dopo il decreto “Cura Italia”. «In quella occasione – sostiene Pancrazio Di Leo della Fisascat Cisl Messina – si è dimenticato colpevolmente dell’esistenza dei lavoratori stagionali del commercio, ancora una volta discriminati e attualmente disoccupati, avendo terminato la Naspi e senza prospettive di lavoro».
Si tratta, in sostanza, di tutti le commesse, i commessi e gli addetti alle vendite di negozi delle località turistiche che assumono da marzo a ottobre e che non hanno proceduto alla stipula dei contratti per il 2020. Con una differenza di trattamento rispetto ad altri lavoratori stagionali.
«Quelli del turismo e degli stabilimenti termali – spiega ancora Di Leo – riceveranno 600 euro per il mese di marzo mentre i lavoratori stagionali del commercio, incomprensibilmente, sono stati esclusi anche da questa elargizione e non hanno alcuna possibilità di usufruire di ammortizzatori sociali o di altre previdenze. Sono cittadini fantasma sebbene, come tutti gli altri, abbiano figli e famiglie da sfamare. Alcuni, se fortunati, riprenderanno a lavorare forse a luglio e per soli 4 mesi (luglio-ottobre) ed avranno diritto a due mesi (novembre e dicembre) d’indennità Naspi. Mentre chi non avrà la fortuna di essere richiamato a lavoro, non potrà usufruire di nessuna indennità».
Un’emergenza che rischia di allungarsi perché gli stagionali del commercio e quelli del turismo non possono usufruire degli ammortizzatori sociali poiché non hanno né cassa integrazione ordinaria né in deroga. «Questi invisibili per il Governo – aggiunge il segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostino - non saranno in grado di poter sopravvivere se non verranno inclusi, come tutti i lavoratori (addirittura come quelli in “nero”), nelle previsioni degli ammortizzatori sociali e delle previdenze economiche disposte per il lavoratore “normale”, per evitare che lo stato di perenne indigenza possa portare gli stessi ad atti estremi ed inconsulti».