«La
percentuale di impiego dei lavoratori del turismo nelle strutture alberghiere
al momento si attesta ancora al 50%. Siamo in ritardo ed è anche un fatto
dovuto alla recente Pasqua ma è chiaro che sarà una stagione difficile per i
lavoratori, specie per la questione Naspi». Lo ha dichiarato il segretario
regionale della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo, che ha fatto il punto sulla
situazione occupazionale nella Perla dello Jonio e soprattutto non ha nascosto
la sua apprensione per gli sviluppi riguardanti i tanti lavoratori che contano
di maturare i diritti per l’indennità di disoccupazione.
«Al momento – ha detto
Di Leo – siamo al 50% circa di occupazione e mancano ancora diversi stagionali
nei grandi alberghi che, a quanto pare, dovrebbero entrare in servizio nella
seconda decade di aprile o comunque da qui a fine mese. Rispetto agli altri
anni il trend è negativo, le assunzioni in ritardo in effetti sono state anche
determinate dal fatto che la Santa Pasqua è arrivata quest’anno in un periodo
molto basso, a marzo».Il pensiero dei sindacati. «Da più parti ci viene detto –
continua Di Leo – che turisti tedeschi e inglesi vorrebbero venire d’inverno a
Taormina e sulla base di questa disponibilità, a nostro avviso bisognerebbe
partire immediatamente con un piano di destagionalizzazione e dei pacchetti
basati su prezzi a fasce. A seconda del target di chi vuole raggiungere il
nostro territorio si potrebbe prevedere una fascia alta, una media e una bassa
per i mesi di bassa stagione, in modo da far rimanere aperte le strutture e far
vivere la città e quindi far lavorare la gente. Non è impossibile fare turismo
d’inverno, le condizioni ci sono e sarà essenziale prima di tutto andare oltre
ogni scetticio e convincersi che una svolta si può e si deve ottenere». «Ad
ogni modo – conclude Di Leo – in questa fase siamo fortemente preoccupati
perché tanti lavoratori non arriveranno a fare gli 8 mesi di contratto e
percepiranno il 50% dell’indennità di disoccupazione. Diversi lavoratori
faranno fatica anche a raggiungere la soglia minima dei 6 mesi. Nei mesi
successivi, nel periodo poi invernale, sarà davvero dura sopravvivere per le
famiglie. Ecco perché serve un cambio di passo e bisogna iniziare a
destagionalizzare».
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