Traduci Pagina
domenica 23 dicembre 2018
giovedì 20 dicembre 2018
mercoledì 12 dicembre 2018
Licenziamento senza preavviso: cause e conseguenze

Il periodo di tempo che intercorre tra la comunicazione del licenziamento e l’ultimo giorno di lavoro in azienda prende il nome di “periodo di preavviso”. La sua durata è stabilita dal contratto collettivo applicato, espressa solitamente in giorni di calendario e diversa a seconda dell’anzianità aziendale e del livello di inquadramento del dipendente.
Periodo di preavviso, come funziona
Durante il periodo di preavviso il rapporto di lavoro prosegue regolarmente: il datore erogherà la retribuzione per i giorni lavorati e il dipendente dovrà attenersi ai consueti obblighi di diligenza, fedeltà, subordinazione, rispetto dell’orario di lavoro.
Esistono però dei casi in cui il datore può interrompere il rapporto immediatamente senza rispettare il periodo di preavviso:
- Licenziamento in periodo di prova;
- Licenziamento per giusta causa;
- Rapporti di lavoro a tempo determinato.
Indennità sostitutiva del preavviso
Al di fuori delle ipotesi citate l’azienda che risolve il rapporto senza preavviso è tenuta a corrispondere al dipendente la retribuzione che gli spettava per i giorni non lavorati, cosiddetta “indennità sostitutiva del preavviso”.
Vediamo ora nel dettaglio i casi in cui è ammesso il recesso senza preavviso e quali sono le conseguenze qualora il datore non lo rispetti.
Licenziamento in prova
Il licenziamento nel periodo di prova è uno dei casi in cui il datore di lavoro può non rispettare il periodo di preavviso. Il periodo di prova è pensato per consentire alle parti di valutare la reciproca convenienza a proseguire il rapporto di lavoro.
Questo comincia dal primo giorno di lavoro e prosegue per la durata fissata dal contratto collettivo applicato. Nel frattempo, il datore può recedere dal rapporto immediatamente senza peraltro dare alcuna motivazione.
Una volta spirato il periodo di prova il datore che intende licenziare un dipendente deve rispettare il periodo di preavviso (eccezion fatta per il licenziamento per giusta causa).
Sebbene per il licenziamento in periodo di prova non sia richiesta la forma scritta, è bene che il datore comunichi la sua decisione con una comunicazione scritta in cui indichi altresì l’ultimo giorno di lavoro. Di norma, questo coincide con la data in cui il lavoratore riceve la comunicazione (che dovrà firmare per ricevuta e presa visione).
Fonte: https://www.lavoroediritti.com/abclavoro/licenziamento-senza-preavviso#ixzz5ZUMZli4Y
venerdì 7 dicembre 2018
L’odissea dei lavoratori stagionali: ancora code e disagi al Centro Impiego
Si registrano ancora lunghe code davanti agli uffici del Centro Impiego di Giardini Naxos con tanti lavoratori in attesa di poter espletare la propria pratica per l’ottenimento della Naspi. Quando ormai è trascorso quasi un mese dall’avvio della fase principale delle operazioni, che ogni anno scatta ad inizio novembre, parecchi lavoratori sono alle prese con la definizione della loro posizione per l’indennità di disoccupazione ed il patto di servizio.
E sulla questione torna ad esprimere preoccupazione e disappunto per la situazione in essere a Fisascat Cisl . “Continua l’afflusso quotidiano di tanti lavoratori all’ufficio del Centro per l’Impiego di Giardini Naxos – afferma il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo – e soprattutto persistono le difficoltà per i lavoratori costretti ad affrontare lunghe e snervanti attese, in un contesto che certamente sta comportando tangibili disagi per i lavoratori ma anche per il personale dell’ufficio di zona del Centro Impiego che si trova sotto pressione a fronte delle numerose pratiche da istruire”.Anche nella giornata di ieri tanti lavoratori, i cui contratti sono scaduti lo scorso ottobre, hanno dovuto attendere a lungo per la presenza di concomitante di tante persone recatesi all’ufficio di contrada Calcarone. Si tratta di lavoratori stagionali del settore turismo, commercio e servizi, che hanno iniziato il loro periodo di impiego la scorsa primavera ed il cui contratto si è concluso in concomitanza con l’epilogo della stagione turistica, quindi a fine ottobre, ora perciò dediti ad ottenere il diritto di accesso alla Naspi.
“Al fine di consentire ai lavoratori di poter adempiere in modo più rapido agli obblighi per la disoccupazione involontaria – continua Di Leo – si richiede di valutare l’opportunità di disporre in via del tutto eccezionale l’apertura pomeridiana ampliandola per più di una giornata settimanale, in modo da completare al più presto l’iter in corso e così alleggerire l’enorme flusso di disoccupati involontari del comprensorio ed anche per consentire agli addetti ai lavori di poter operare in condizioni di maggiore serenità ed efficacia”.
venerdì 14 settembre 2018
Turismo e commercio: serve il reddito di garanzia per i lavoratori stagionali
Per la Fisascat Cisl Sicilia appare ineludibile una soluzione immediata per scongiurare il rischio di povertà in assenza di lavoro, garantendo un reddito di garanzia per i lavoratori che non potranno accedere alla Naspi o che dalla stessa non avranno le risorse sufficienti per affrontare i mesi di bassa stagione nella condizioni di disoccupati involontari.
“Il turismo era e rimane la principale fonte di reddito per tanti lavoratori siciliani – afferma il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia, Pancrazio Di Leo – come in provincia di Messina, dove nel primo polo turistico dell’isola, nella zona ionica, si contano oltre 10 mila lavoratori impiegati in questo settore. Pertanto si ritiene necessario un provvedimento di cui si faccia carico la Regione Siciliana per dimostrare concreto e fattivo sostegno ai lavoratori del turismo, commercio e servizi come evidenziato da questo sindacato nelle battaglie intraprese sulla richiesta di modifica della Naspi e con relativa petizione e raccolta firme posta all’attenzione del Governo italiano. In particolare appare plausibile un’iniziativa che possa ripetere quanto avvenuto in Trentino Alto Adige, dove il Consiglio provinciale di Trento ha dato disponibilità all’adozione di una delibera per i lavoratori interessati dalla problematica della Naspi, con relativo impegno quindi a farsi carico di un’attività di sostegno al reddito (in assenza di lavoro) con assegno unico a partire dal 1 gennaio 2018″.
“Si ritiene, in sostanza, – sottolinea Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia – che in Sicilia, territorio dove si vive di turismo, la Regione Siciliana – sulla base anche di un precedente impegno deliberativo in materia assunto ad unanimità dall’Assemblea regionale in materia di Naspi – possa e debba farsi carico di trovare le risorse in bilancio per prevedere una forma idonea di sostegno al reddito dei lavoratori, intervenendo laddove non ha inteso sinora farlo il Governo italiano”.
”Si tratterebbe – aggiunge Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina – di un fondo che richiederebbe pochi milioni di euro, una somma non insormontabile che darebbe tranquillità e dignità a tanti lavoratori e a tante famiglie sino ad oggi rimane ‘ostaggio’ della riforma Naspi e della mancata correzione di questa normativa capestro”.
Fonto: linklav
lunedì 10 settembre 2018
Protesta dei lavoratori del Turismo,Commercio e servizi.
Intervistato il Segretario Generale Provinciale D'Agostino Salvatore.
Fonte: TGR Sicilia
giovedì 2 agosto 2018
lunedì 23 luglio 2018
giovedì 19 aprile 2018
Taormina. Hotel S. Domenico, accordo Cisl-Azienda su riassunzione lavoratori
Il segretario regionale aggiunto della Fisascat Pancrazio Di Leo "Adesso si accelerino le procedure burocratiche per la ristrutturazione e la riapertura della struttura nel più breve tempo possibile"

Iscriviti a:
Post (Atom)