
Il periodo di tempo che intercorre tra la comunicazione del licenziamento e l’ultimo giorno di lavoro in azienda prende il nome di “periodo di preavviso”. La sua durata è stabilita dal contratto collettivo applicato, espressa solitamente in giorni di calendario e diversa a seconda dell’anzianità aziendale e del livello di inquadramento del dipendente.
Periodo di preavviso, come funziona
Durante il periodo di preavviso il rapporto di lavoro prosegue regolarmente: il datore erogherà la retribuzione per i giorni lavorati e il dipendente dovrà attenersi ai consueti obblighi di diligenza, fedeltà, subordinazione, rispetto dell’orario di lavoro.
Esistono però dei casi in cui il datore può interrompere il rapporto immediatamente senza rispettare il periodo di preavviso:
- Licenziamento in periodo di prova;
- Licenziamento per giusta causa;
- Rapporti di lavoro a tempo determinato.
Indennità sostitutiva del preavviso
Al di fuori delle ipotesi citate l’azienda che risolve il rapporto senza preavviso è tenuta a corrispondere al dipendente la retribuzione che gli spettava per i giorni non lavorati, cosiddetta “indennità sostitutiva del preavviso”.
Vediamo ora nel dettaglio i casi in cui è ammesso il recesso senza preavviso e quali sono le conseguenze qualora il datore non lo rispetti.
Licenziamento in prova
Il licenziamento nel periodo di prova è uno dei casi in cui il datore di lavoro può non rispettare il periodo di preavviso. Il periodo di prova è pensato per consentire alle parti di valutare la reciproca convenienza a proseguire il rapporto di lavoro.
Questo comincia dal primo giorno di lavoro e prosegue per la durata fissata dal contratto collettivo applicato. Nel frattempo, il datore può recedere dal rapporto immediatamente senza peraltro dare alcuna motivazione.
Una volta spirato il periodo di prova il datore che intende licenziare un dipendente deve rispettare il periodo di preavviso (eccezion fatta per il licenziamento per giusta causa).
Sebbene per il licenziamento in periodo di prova non sia richiesta la forma scritta, è bene che il datore comunichi la sua decisione con una comunicazione scritta in cui indichi altresì l’ultimo giorno di lavoro. Di norma, questo coincide con la data in cui il lavoratore riceve la comunicazione (che dovrà firmare per ricevuta e presa visione).
Fonte: https://www.lavoroediritti.com/abclavoro/licenziamento-senza-preavviso#ixzz5ZUMZli4Y
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